Ma quindi sei vegana?

Da quando faccio yoga mi sento chiedere se sono vegana, buddhista, o se mi vesto solo di bianco...

Nulla di tutto questo, cerco di avere uno stile di vita etico, ma il mio personale approccio allo yoga è di tipo più scientifico che spirituale e, per quanto creda che uno stile di vita più “Yogico” a 360º possa essere un’ottima cosa, sono consapevole che ognuno di noi abbia dei limiti e non per questo penso che la pratica di un onnivoro, o di un ateo, o di chi il sabato sera va a dormire alle 3 di notte sia meno associabile a questa antica disciplina.

Il peso è una caratteristica della materia. Si sa che anche la luce è pesante. La gravità è una caratteristica dell'universo. Possiamo esserne più o meno coscienti, ma ci muoviamo nella gravità. Il nostro corpo è stato modellato per poter agire nonostante la gravità.

Il primo e più importante passo nella pratica yoga è stabilire una relazione cosciente con la gravità, prendere coscienza della base su cui si scarica il peso del nostro corpo.

Che noi si dorma o si corra, ci si poggia sul suolo attraverso una parte più o meno estesa del nostro corpo (piedi, schiena, glutei). Esiste una qualità del poggiare per terra e dipende dalla ricerca dell'equilibrio, dell'uso essenziale dei muscoli, e tutto ciò cambia a seconda dall'attenzione che poniamo nel processo di tale ricerca. Perciò la coscienza nel processo di ricerca dell'ottimale distribuzione dei pesi è una via, un mezzo idoneo per trovare anche un centramento psichico.

Ed è da questa base “scientifica” che ho cominciato a costruire una pratica che mi guidasse verso le profondità di me stessa per divenire consapevole.

Lo yoga è una filosofia di vita, nata in India più di duemila anni fa: è una delle più straordinarie scienze spirituali che l’umanità abbia mai conosciuto, un distillato di saggezza proveniente da una miriade di saggi esistiti nel corso delle epoche, la cui eredità è in continuo accrescimento che si adatta alle particolari esigenze di ogni epoca e di ogni persona. Infatti, sono moltissime le posizioni yoga che hanno meno di 100 anni, e molte altre stanno nascendo ogni giorno per adattare lo yoga alle condizioni di vita moderne.

Perché da allora molte cose sono cambiate, ma lo scopo dello yoga, il suo fine ultimo, non è mai cambiato: guidarci alla ricerca dell’equilibrio fra corpo, mente e spirito, con maggiore consapevolezza, forza d’animo, benessere fisico ed emotivo, aiutandoci ad attribuire un significato alla nostra esistenza.

Lo yoga funziona perché, attraverso la pratica delle varie tecniche che lo compongono, agisce sui tre emisferi che compongono il nostro essere: FISICO, MENTALE ed ENERGETICO.

A livello FISICO lo scopo dello yoga è quello di rendere il corpo agile e flessibile.

Attraverso la pratica delle asana (posizioni in sanscrito), si lavora sul corpo favorendo così un rafforzamento ed una maggiore flessibilità di muscoli, tendini e legamenti. Inoltre, migliorano le funzionalità di organi e tessuti, tutto il nostro sistema riesce ad eliminare meglio le tossine, ovvero le sostanze di scarto prodotte dall’organismo.
Oltre a questi benefici strutturali e funzionali, la pratica delle posizioni ha un importante effetto di ossigenazione dell’organismo, in quanto, attraverso la pratica delle posizioni e delle tecniche di respirazione, ricarichiamo di ossigeno  nuovo ogni cellula del corpo, così che tutto l’organismo, cervello compreso, funzioni al meglio.

 

A livello mentale tutta l’attenzione è rivolta all’ascolto del corpo e del respiro: durante la pratica siamo concentrati e focalizzati sul momento presente, senza altre distrazioni mentali.

Grazie a questo meccanismo si acquisisce una facoltà chiamata propriocezione, ovvero la capacità di comprendere i messaggi che riceviamo dal nostro corpo e dalla nostra mente. Col tempo, e con la pratica, diventa naturale conservare questa propriocezione dentro di noi anche fuori dal tappetino, diventando così più consapevoli di ogni nostro gesto, parola, azione.
Con lo yoga si impara ad essere presenti in ogni momento, sviluppando così la uno stato di consapevolezza, ovvero il principale antidoto allo stress.
L’incapacità di gestire le situazioni a livello emozionale genera accumulo di tensioni che si manifestano con uno stato di confusione mentale, che non ci permette di affrontare le sfide della vita quotidiana con serenità, di avere una visione lucida dei problemi e di prendere decisioni chiare.
Grazie alla pratica dello yoga, e alla consapevolezza che ne deriva, si impara a non vedere questi problemi come tali… il che non significa fingere che non esistano, ma vuol dire sviluppare la capacità di gestirli grazie ad una mente maggiormente rilassata, lucida ed attiva.
La consapevolezza amplifica la fiducia in se stessi e la forza interiore e permette di superare i nostri limiti, le nostre paure e le nostre incertezze.
Quando la mente è rilassata riusciamo a esprimerci in maniera autentica e di conseguenza cambiano anche i rapporti con gli altri; le relazioni interpersonali migliorano, poiché si superano i conflitti, le ostilità, le tendenze aggressive.
Inoltre, lo yoga, insegnandoci ad utilizzare al meglio la mente, ci permette di imparare a conoscerla, controllarla ed utilizzarla nel modo corretto, con il risultato che propositi apparentemente difficili, come smettere di fumare o controllare il peso, diventano in poco tempo più comprensibili e facili da mettere in pratica.

Oltre al corpo fisico, ovvero quello fatto di vera e propria materia, lo yoga riconosce l’esistenza anche di un corpo sottile, cioè un corpo fatto di energia, chiamato sistema energetico.

All’interno del nostro organismo il sistema energetico è composto da una rete di canali chiamati nadi, nei quali scorre l’energia vitale, il prana, responsabile ed indispensabile per il nostro sostentamento.
Per farti un’idea di come potrebbe essere rappresentato graficamente questo sistema, potremmo paragonarlo alla fitta rete di nervi del sistema nervoso. Nei punti dove le nadi si incontrano, nascono dei vortici, dei centri energetici, chiamati chakra.
I principiali sono 7, e sono situati lungo la colonna vertebrale. Ognuno di questi chakra è responsabile del corretto funzionamento di determinati organi del corpo, oltre che essere associati a delle emozioni o qualità.
Attraverso la pratica dello yoga è possibile regolare l’energia in eccesso o in difetto in ogni chakra, con lo scopo di riportare benessere fisico, mentale e di sviluppare le nostre qualità latenti, ovvero il nostro potenziale spirituale.
Quindi, una volta che diventiamo consapevoli di questo sistema, non solo siamo in grado di percepire lo stato del nostro essere, ma anche di intervenire in favore di un miglioramento. E tutto in modo semplice e naturale.
 

Il segreto dello yoga sta tutto qui, nella capacità di mettere in relazione benefici fisici, mentali ed energetici, che si ripercuotono nella quotidianità e che ci aiutano ad affrontare con più sicurezza e determinazione la vita di tutti i giorni.

 

Molti maestri “estremisti” ritengono che esista solo lo yoga “tradizionale”, ma sarebbe come dire che chi non va in chiesa ogni domenica non sia un vero credente. Invece sappiamo tutti che la libertà di credere può essere iterpretata e scelta in maniera soggettiva, personale.

Siamo tutti diversi e credo che lo yoga sia adattabile ad ognuno di noi, che ognuno di noi possa praticare nella maniera più funzionale al suo percorso. 

Per questo sostengo la pratica one-to-one, perché credo che sia il modo migliore e più veloce per ottenere risultati concreti: infatti quello che cerco di fare al primo incontro con un’allievo è assolutamente comprendere le esigenze per cui ha scelto di cominciare a praticare e di trovare insieme un obiettivo.

Non importa se questa persona dichiara di voler semplicemente risolvere un fastidioso mal di schiena o rassodare i glutei, perché sarà la pratica stessa a far emergere le motivazioni più profonde. 

Per me lo yoga è il modo più completo per scoprire la versione migliore di noi e che uno ci arrivi diventando vegano e svegliandosi ogni mattina alle 5 per le abluzioni e la puja, o che ci arrivi semplicemente svuotando la testa per concentrarsi sul movimento e il respiro per qualche ora alla settimana, non cambia.